Ti è mai capitato di sentire il cuore impazzire all’improvviso, il respiro diventare corto, la testa girare e la sensazione di non avere via di scampo? Magari ti sei detto: “Sto impazzendo, sto per svenire, sto per morire”. Se hai vissuto tutto questo almeno una volta, potresti aver avuto un attacco di panico. E se ti è successo più volte, forse stai ancora cercando una risposta concreta alla domanda più importante: cosa posso fare davvero per uscirne?
Indice dei contenuti
Cosa succede davvero durante un attacco di panico
Quando arriva un attacco di panico, si attiva una reazione di allarme improvvisa, spesso senza una causa evidente.
Sintomi fisici e mentali più comuni
- Palpitazioni forti o battito cardiaco accelerato
- Difficoltà a respirare
- Sudorazione intensa
- Vertigini, senso di svenimento
- Nausea
- Sensazione di perdere il controllo o di impazzire
Quanto dura un attacco e perché sembra eterno
In realtà un attacco di panico ha una durata media di circa 8 minuti. Ma chi lo vive ha la percezione che duri molto di più, perché ogni secondo è vissuto con terrore.
La trappola del “e se succede di nuovo?”
Il vero problema non è solo l’attacco in sé, ma la paura che possa tornare. Questa paura della paura diventa il carburante che alimenta il disturbo.
Le soluzioni che peggiorano il problema
Chi soffre di attacchi di panico mette spesso in atto tentativi di controllo che, paradossalmente, mantengono il problema.
Evitare situazioni: perché non funziona
Molti iniziano a evitare luoghi, persone o attività per paura di stare male. Ma ogni evitamento rafforza il messaggio interno “non sei in grado di affrontarlo”.
Cercare rassicurazioni e controllare i sintomi
Chiedere pareri, controllare il battito, leggere forum: tutto questo calma per un attimo, ma nel lungo periodo aumenta l’insicurezza.
Il circolo vizioso della paura della paura
Più cerchi di controllare il panico, più lo temi. E più lo temi, più lo avvicini. È un meccanismo che conosco bene, perché lo affronto ogni giorno nel mio lavoro.
Come uscirne: la mia esperienza con la Terapia Breve Strategica
Nel mio studio, utilizzo un approccio che non si concentra sulla causa, ma sul funzionamento del problema.
- Perché il mio approccio non cerca la causa: sapere “da dove arriva” il panico non è sufficiente per eliminarlo. La terapia breve strategica permette di accompagnare la persona nel cambiamento concreto, perché è questo che porta sollievo;
- Il primo passo è interrompere le tentate soluzioni disfunzionali: grazie a questo approccio posso lavorare per aiutare i miei pazienti a riconoscere le modalità che mantengono vivo il disturbo e a sostituirle con comportamenti più funzionali. Anche piccoli cambiamenti possono produrre grandi trasformazioni;
- Prescrizioni e strategie concrete: con la TBS ogni percorso è personalizzato. Spesso propongo “esperimenti comportamentali” mirati che ti permettono di affrontare ciò che temi, un passo alla volta, fino a riprendere il controllo.
Se ti va, puoi visitare la mia pagina dedicata al trattamento degli attacchi di panico per scoprire come lavoro.
Quando chiedere aiuto (e cosa aspettarsi dalla terapia)
Se i tuoi attacchi sono frequenti, ti limitano o ti fanno sentire prigioniero della paura, è il momento di chiedere supporto.
Spesso chi soffre di attacchi di panico cerca di farcela da solo, sperando che la situazione migliori col tempo. Ma quando la paura inizia a limitare le proprie scelte quotidiane, a condizionare le relazioni o il lavoro, può essere utile chiedere un supporto esterno.
Chiedere aiuto non significa essere deboli, ma prendersi cura di sé. Un percorso psicologico mirato permette di comprendere cosa alimenta l’ansia e di interrompere quei meccanismi che mantengono il problema nel tempo.
Nel mio lavoro utilizzo la Terapia Breve Strategica, un approccio concreto e orientato al cambiamento, che in molti casi porta a risultati significativi già nelle prime settimane. È un modo per aiutare la persona a riprendere in mano la propria vita, con strumenti semplici ma estremamente efficaci.
Cosa può succedere già dopo pochi incontri
Molti miei pazienti riferiscono un primo miglioramento già nelle prime settimane. La Terapia Breve Strategica mira a risultati concreti in tempi brevi.
Domande frequenti che ricevo dai miei pazienti
- “E se succede mentre sono da solo/a?”
- “Devo prendere farmaci?”
- “Potrò tornare alla vita di prima?”
A tutte queste domande rispondiamo insieme, passo dopo passo, nel rispetto dei tuoi tempi.
I segnali che stai già iniziando a uscirne
- Smetti di evitare le situazioni che temi;
- Affronti le tue paure senza più blocchi;
- Recuperi fiducia nelle tue capacità.
Puoi tornare a sentirti libero
Se ti sei riconosciuto in questo articolo, sappi che puoi fare il primo passo oggi. Gli attacchi di panico si possono superare. Contattami per fissare un primo colloquio. Insieme possiamo trovare una strada più leggera per affrontare ciò che ti blocca.